martedì 13 agosto 2013

Il fumetto selvatico / Wild comics

Un estratto dal mio articolo I nuovi fumetti sono "fatti in casa" aka Il fumetto selvatico apparso sull'Unità di lunedì 5 agosto 2013, Vado particolarmente orgogliosa della metafora botanica, anche se l'ho dovuta accorciare un po' rispetto alla prima stesura.
 

In botanica non c’è una definizione esaustiva di “selvatico”, per l’uomo qualsiasi pianta cresca senza il suo intervento è “selvatica”. Un terreno nudo è soggetto all'erosione da parte di vento e acqua e la funzione delle erbacce è proprio quella di coprire le superfici e trattenere il suolo. Oggi che la cultura è addomesticata dal mercato e la terra ci scappa sotto i piedi, la scena del fumetto indipendente sta crescendo proprio per riempire un vuoto.
Tre elementi hanno dissodato il terreno sul finire degli anni '90. Il primo, il Centro Fumetto Andrea Pazienza di Cremona, ha fatto da hotspot per gli autori emergenti nell’era pre Internet. Igort, il secondo, ha fondato Coconino Press per pubblicare il meglio della letteratura a fumetti internazionale mentre in Italia si piangeva ancora la fine delle riviste degli anni '80. Il terzo, Territori, evento sul fumetto organizzato da Giovanna Anceschi e Stefano Ricci alla Festa dell’Unità di Bologna nel 2000, sembrava un happening a New York per gli ospiti invitati.
Su questo humus, con una buona dose di attitudine punk per il D.I.Y. (=Do It Yourself) declinata con stile, sono cresciuti autori come Alessandro Baronciani, Andrea Bruno, Dr. Pira, Lise/Talami, Maicol&Mirco, MP5, Ratigher, Giulia Sagramola, Tuono Pettinato e Zero Calcare, solo per citarne alcuni: nomi che non dicono nulla ai più, ma che abitano le nostre vite attraverso il tritacarne dell’industria della cultura con immagini pubblicitarie, copertine di libri, illustrazioni, strisce e vignette per riviste e quotidiani.
Sono piante selvatiche. Parallelamente infatti autoproducono fumetti, da soli, o uniti in collettivi (Canicola, Ernestvirgola, Superamici, Teiera, tra i tanti), e i loro lavori viaggiano lontano grazie alla rete di contatti che hanno creato dentro e fuori dal web. Così lontano che oggi la loro presenza non si può più ignorare.
[...]
Il consiglio per gli aspiranti fumettisti è questo: non pensate che qualcuno debba darvi l’autorizzazione, aprite un blog, postate le vostre storie a fumetti sui social network, leggete quelle degli altri, stampate i vostri albetti e andate ai festival. Non servono raccomandazioni per entrare in questo circuito, basta avere qualcosa da dire. Perché in questa prospettiva tutti i fumetti sono “selvatici”.


In botany there is not a comprehensive definition of "wild": for mankind any plant grown without its intervention is "wild". A bare soil is subject to erosion by wind and water and the function of the weeds is just to cover the surfaces and retain the soil. Nowadays, that culture is tamed by the market and the earth escapes under our feet, the independent comic scene is growing to fill a void. 
Three elements have tilled the soil in the late 90s. The first, Centro Fumetto Andrea Pazienza of Cremona has been the hotspot for emerging writers in the pre internet era. Igort, the second, founded Coconino Press to publish the best of the international literature in comics while Italy was still crying the end of the magazines of the 80s. The third, Territori, the event dedicated to graphic novel organized by Giovanna Anceschi and Stefano Ricci for Festa dell’Unità of Bologna in 2000, it looked like a happening in New York for the international guests invited. 
On this humus, with a good dose of punk attitude for DIY (= Do It Yourself) declined with style, have grown artists such as Alessandro Baronciani, Andrea Bruno, Dr. Pira, Lise / Talami, Maicol & Mirco, MP5, Ratigher, Giulia Sagramola, Tuono Pettinato and Zero Calcare, just to name a few: names that do not say anything to most people, but we are living our lives with their images for advertising, their book covers, their illustrations, strips and cartoons for magazines and newspapers all around us thanks to the meat grinder of the culture industry. 
They are wild plants. Infact they are also self-producing comics alone, or together in collectives (Canicola, Ernestvirgola, Superamici, Teiera, among many others), and their work travel sfar through the network of contacts created on and off the web. So far that today their presence can no longer be ignored. 
[...] 
The advice for aspiring cartoonists is this: do not you think that someone should give you permission, open a blog, post your comics on social networks, read those of others, print your stories and go to the festivals. You do not need recommendations to get into this circuit,  you just need to have something to say. Because in this perspective all the comics are "wild".

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