Un estratto dal mio articolo I nuovi fumetti sono "fatti in casa" aka Il fumetto selvatico apparso sull'Unità di lunedì 5 agosto 2013, Vado particolarmente orgogliosa della metafora botanica, anche se l'ho dovuta accorciare un po' rispetto alla prima stesura.
In botanica non c’è una definizione esaustiva di
“selvatico”, per l’uomo qualsiasi pianta cresca senza il suo
intervento è “selvatica”. Un terreno nudo è soggetto
all'erosione da parte di vento e acqua e la funzione delle erbacce è
proprio quella di coprire le superfici e trattenere il suolo. Oggi
che la cultura è addomesticata dal mercato e la terra ci scappa
sotto i piedi, la scena del fumetto indipendente sta crescendo
proprio per riempire un vuoto.
Tre
elementi hanno dissodato il terreno sul finire degli anni '90. Il
primo, il Centro
Fumetto
Andrea Pazienza di
Cremona, ha fatto da hotspot per gli autori emergenti nell’era pre
Internet. Igort, il secondo, ha fondato Coconino
Press per
pubblicare il meglio della letteratura a fumetti internazionale
mentre in Italia si piangeva ancora la fine delle riviste degli anni
'80. Il terzo, Territori,
evento sul fumetto organizzato da Giovanna Anceschi e Stefano Ricci
alla Festa dell’Unità di Bologna nel 2000, sembrava un happening a
New York per gli ospiti invitati.
Su
questo humus, con una buona dose di attitudine punk per il D.I.Y.
(=Do It Yourself)
declinata con stile, sono cresciuti autori come Alessandro
Baronciani, Andrea Bruno, Dr. Pira, Lise/Talami, Maicol&Mirco,
MP5, Ratigher, Giulia Sagramola, Tuono Pettinato e Zero Calcare, solo
per citarne alcuni: nomi che non dicono nulla ai più, ma che abitano
le nostre vite attraverso il tritacarne dell’industria della
cultura con immagini pubblicitarie, copertine di libri,
illustrazioni, strisce e vignette per riviste e quotidiani.
Sono
piante selvatiche. Parallelamente infatti autoproducono fumetti, da
soli, o uniti in collettivi (Canicola,
Ernestvirgola,
Superamici,
Teiera,
tra i tanti), e i loro lavori viaggiano lontano grazie alla rete di
contatti che hanno creato dentro e fuori dal web. Così lontano che
oggi la loro presenza non si può più ignorare.
[...]
Il consiglio per gli aspiranti fumettisti è questo: non
pensate che qualcuno debba darvi l’autorizzazione, aprite un blog,
postate le vostre storie a fumetti sui social network, leggete quelle
degli altri, stampate i vostri albetti e andate ai festival. Non
servono raccomandazioni per entrare in questo circuito, basta avere
qualcosa da dire. Perché in questa prospettiva tutti i fumetti sono
“selvatici”.
In botany there is not a comprehensive definition of "wild": for mankind any plant grown without its intervention is "wild". A
bare soil is subject to erosion by wind and water and the function of
the weeds is just to cover the surfaces and retain the soil. Nowadays,
that culture is tamed by the market and the earth escapes under our
feet, the independent comic scene is growing to fill a void.
Three elements have tilled the soil in the late 90s. The first, Centro Fumetto Andrea Pazienza of Cremona has been the hotspot for emerging writers in the pre internet era. Igort,
the second, founded Coconino Press to publish the best of the
international literature in comics while Italy was still crying the end
of the magazines of the 80s. The
third, Territori, the event dedicated to graphic novel organized by Giovanna Anceschi and
Stefano Ricci for Festa dell’Unità of Bologna in 2000, it looked like a
happening in New York for the international guests invited.
On this humus, with a good dose of punk attitude for DIY (=
Do It Yourself) declined with style, have grown artists such as
Alessandro Baronciani, Andrea Bruno, Dr. Pira, Lise / Talami, Maicol
& Mirco, MP5, Ratigher, Giulia Sagramola, Tuono Pettinato and Zero Calcare, just to name a few: names that do
not say anything to most people, but we are living our lives with their images for advertising, their book
covers, their illustrations, strips and cartoons for magazines and newspapers all around us thanks to the meat
grinder of the culture industry.
They are wild plants. Infact they are also self-producing comics alone, or together in collectives (Canicola, Ernestvirgola, Superamici, Teiera, among many others), and their
work travel sfar through the network of contacts created on and
off the web. So far that today their presence can no longer be ignored.
[...]
The
advice for aspiring cartoonists is this: do not you think that someone
should give you permission, open a blog, post your comics on social
networks, read those of others, print your stories and go to the
festivals. You do not need recommendations to get into this circuit, you just need to have something to say. Because in this perspective all the comics are "wild".
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