Purtroppo sono a casa con l'influenza da domenica scorsa, colpevoli i festeggiamenti al Treviso Comic Book Festival. Era una buona occasione per rivedere i ragazzi delle migliori riviste letterarie d'Italia che sono davvero le persone più interessanti con cui parlare di narrazione. Doveva anche essere l'occasione per presentare la filosofia di Ernest, al piccolo ma caloroso pubblico di Forte Marghera.
L'idea di quelli di Inutile, gli organizzatori dell'evento, era che essendo il luogo del meeting un fortino avremmo fatto la "guerra", ogni rivista doveva scegliere una cosa brutta e combatterla con una cosa bella.
Ecco i link:
http://associazioneinutile.
http://www.facebook.com/event.
[In calce il messaggio di Ernest, che verrà letto al meeting, nell'immagine la copertina del cd che raccoglie tutti i numeri di Inutile fatta dalla sottoscritta]
Ci stavo pensando da giorni a cosa cerca di combattere Ernest,.
Negli intenti del nostro manifesto c'era quello di combattere il protagonismo dell'autore mettendo avanti l'opera, non indicando mai in copertina il suo nome nè mettendovi sopra un disegno accattivante: per giudicare bisognava per forza leggere le nostre storie. Questa attitudine ha decretato lo stile grafico burocratico sovietico che ci contraddistingue dagli inizi. Il monocromatismo della confezione altro non è che la divisa del soldato dell'esercito di Ernest,.
A livello di contenuto ci sarebbe sempre piaciuto raccontare le storie senza didascalie ma mettendo in atto le vicende, anche attraverso piccole cose, come le reazioni dei personaggi, il sottinteso etc etc. Non sempre ci siamo riusciti e non tutti, ma Cattani incarna alla perfezione questa attitudine, e anche il Lise scrittore. Poi ci sono le varianti surrealista di Lise/Talami e quella metafisica di Vincent. Poi ci sono gli altri della scuderia, forti puledri che stanno crescendo e che presto si faranno valere, basta pensare a Luciani e Portolano che ormai fanno l'occhiolino anche all'estero.
Ma io personalmente a cosa faccio la guerra? Io che passo le mie giornate con i gatti a guardare telefilm? Qual è la cosa più brutta che combatto quotidianamente in modo attivo? Lo spreco.
Mangio gli avanzi della cena a colazione, differenzio anche la carta del burro separando la pellicola unta dalla carta pulita, pianto piante che nessuno coltiverebbe, come le cipolle che germogliano nel cassetto del frigo, uso computer, mobili, vestiti smessi dagli altri, cose che altrimenti verrebbero buttate e avrebbero finito il ciclo della loro vita. Alla fine la mia è una piccola lotta contro ciò che di mortifero c'è nel quotidiano che mi circonda. E questo mi fa sentire con la coscienza a posto, anche quando non riesco a dimostrare alle persone che voglio loro un po' di bene. E' grave?
2 commenti:
è una lotta più che dignitosa e vale la pena essere combattuta!
brava Sara
cristina posta ben un po' di diario parigino!
un abbraccio fortissimo
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