domenica 20 settembre 2009

il roissigliardo

Era la pluvia, e i frigorosi zaffi
gifflavano le bricole nella dogeva.
A trappi tortoravano i barbagliaffi
e nella sanmarca anche il grimpante sbrivideva.

Un roissigliardo sgombrellando decalzava,
ma a un perto ciunto il pè malfiero sgradinò
e a cuscinar la snaticata della trava
il parapluvia, pur gnolente, emanigliò.

-Vanti quaccheri d'una bòllida catopleba!-
uffò uffante e roissato il roissante
-Mi si umicchierà tutta la giurubeba
e in tardo prònio abbrivierò il baccante!-

In quel fluggente, con il remo in sù,
un gondolante giogò l'involato,
ma boomerando ritrosamente in giù
lo atterrò con lo spilungo falciato.

-Poco male-, solluccherò il roissigliardo
che perso un parapluvia, trovava un cappello.
E ribrandendo il suo passo fragoliardo
per il resto del meriggio si promenò bel bello.

Era la pluvia, e i frigorosi zaffi
gifflavano le bricole nella dogeva.
A trappi tortoravano i barbagliaffi,
ma sulla sanmarca un lembo di sole intrarideva.

3 commenti:

rebecca ha detto...

ehm, aggiungo le note a piè di pagina perché mi si dice che sono “fuori come un balcone”…
in realtà, è un biglietto d’auguri di compleanno: per mio padre, da molti chiamato Roiss, che va spesso a Venezia e a cui ho regalato un cappello impermeabile.
inoltre, v. il Lanciavicchio, capitolo 1 di Alice attraverso lo Specchio.

è normale non capirci quasi niente! ;-)

Anonimo ha detto...

Fosco Maraini avrebbe apprezzato.
e.

rebecca ha detto...

ah sì?
non lo conoscevo!
ho letto (su wikipedia) che era anche un alpinista e sposò una tal Topazia...